Price to Cash Flow Ratio: introduzione
Alcuni investitori preferiscono usare il parametro finanziario noto come Price-to-Cash-Flow Ratio (Prezzo/Flusso di Cassa) piuttosto che il piu’ noto Price-to-Earnings (PE).
Per leggere i precedenti articoli sul Price-to-Earnings ci si puo’ riferire a questi link:
- Come usare il rapporto PE (Prezzo/Utili) quando si comprano azioni;
- Le azioni con rapporto PE alto sono sempre da evitare?;
- Usare il PEG Ratio per acquistare azioni.
La differenza tra Flusso di Cassa e Profitti
Per capire perche’ il Price to Cash Flow e’ importante, bisogna avere qualche rudimento di contabilita’. Il Conto Economico non sempre eguaglia il Flusso di Cassa. E’ teoricamente possibile per una compagnia il trovarsi in una posizione in cui genera grandi profitti ma e’ incapace di pagare le bollette a causa di problemi di liquidita’.
Esempio pratico
Immaginiamo di avere una panetteria. Si hanno 100mila euro a disposizione per avviare il business. Si comprano 80mila euro di mezzi necessari alla produzione e restano 20mila euro in fondi disponibili (working capital). Ci si aspetta che questi mezzi durino 10 anni e che non abbiano piu’ alcun valore al termine di questo ciclo.
Sullo Stato Patrimoniale si riportano 80mila euro alla voce “Totale lordo Immobili, impianti e macchinari”, 20mila euro in liquidita’ e niente altro. Alla fine dell’anno, non si sono avute vendite, quindi il Conto Economico mostra zero euro in fatturato e 8mila euro in Svalutazioni (ovvero, 80mila euro – 0 euro di valore a fine ciclo diviso per 10 anni = 8mila euro di svalutazione annuale) per una perdita operativa pre-tasse di 8mila euro.
Quindi, lo Stato Patrimoniale alla fine del primo anno sara’ 20mila euro in fondi, 80mila euro in impianti e macchinari (contro 8mila euro in svalutazione accumulata, ovvero un
“Totale netto Immobili, impianti e macchinari” di 72mila euro) e utili trattenuti di -8mila euro.
La realta’ della situazione e’ molto differente. Non si stanno perdendo 8mila euro l’anno. Invece, nel primo anno si sono spesi 80mila euro e si hanno 20mila euro in banca. Il risultato e’ che attualmente abbiamo 8mila euro in fondi in piu’ ogni anno rispetto a quanto mostrato dal Conto Economico.
Una volta che si iniziano a generare profitti, il Price to Earnings Ratio sottostimerebbe l’ammontare di denaro a disposizione negli anni successivi e che si puo’ usare per espandere la societa’, laddove invece il Price to Cash Flow descrive in maniera piu’ accurata la situazione. Cio’ non vuol dire che la svalutazione non e’ reale; lo e’ certamente, ma va contestualizzata.
Come di calcola il Price to Cash Flow Ratio?
Il Price to Cash Flow si calcola prendendo il prezzo attuale di un’azione e dividendola per il Flusso di Cassa da Attivita’ Operative per azione.
Price to Cash Flow di Amazon
Prendiamo Amazon (NASDAQ: AMZN):
- Flusso di Cassa da Attivita’ Operative = $30.723.000.000;
- Numero di Azioni Ordinarie = 471.000.000;
- Flusso di Cassa da Attivita’ Operative per Azione = $30.723.000.000 / 471.000.000 = 65,23;
- Prezzo per Azione (in data 30 marzo 2019) = $1.780,75;
- Prezzo / Flusso di Cassa da Attivita’ Operative per azione = $1.780,75 / 65,23 = 27,30.
Qual e’ un buon valore del Price to Cash Flow?
In generale, e’ un buon segno quando il PCF e’ piu’ alto dell’EPS; significa che le entrate non sono un semplice gioco contabile.
Price to Cash Flow in rapporto all’industria
L’industria ed il settore di appartenenza sono aspetti importanti da valutare. Una compagnia che realizza software ha poche esigenze di capitale. Ed una volta che il prodotto e’ stato sviluppato, le uniche spese sono il contenitore per il CD da distribuire agli acquirenti. Al contrario, compagnie nell’industria ferroviaria hanno molte piu’ spese in quanto devono continuamente reinvestire in equipaggiamenti, strutture, materiali, ecc. Quindi, queste ultime avranno un PCF piu’ basso rispetto alle societa’ di software.